LA CHIESA MATRICE A MOLA DI BARI: ESEMPLARE UNICO DEL RINASCIMENTO PUGLIESE

A pochi passi dal mare e dalla grande piazza XX Settembre, Mola di Bari vanta un prezioso ed unico esemplare di chiesa rinascimentale pugliese, la Chiesa Matrice.

Situata nel borgo antico, cuore pulsante della città, la Chiesa Matrice intitolata a San Nicola di Bari, è un prezioso scrigno di arte,fascino e bellezza con una storia quasi millenaria da raccontare.

Costruito ex novo nel XVI secolo sulle rovine di un’antica costruzione duecentesca, presumibilmente risalente alla rifondazione angioina della città, l’edificio costituisce tutt’oggi un pregevole esempio dell’architettura rinascimentale adriatica.

Negli anni 1547-1575, l’arcivescovo di Bari Mons. Girolamo Sauli ne impose la riedificazione, che avvenne per opera dei maestri dalmati Francesco e Giovanni da Sebenico e Giovanni da Curzola.

L’équipe dalmata impegnata nella fabbrica molese conferì all’edificio l’aspetto rinascimentale che lo rende oggi unico esempio in una regione predominata dal romanico e dal barocco.

La chiesa Matrice si presenta su due facciate, la principale a tre ordini e quella laterale divisa da lesene e con un portale architravato.
Sul prospetto, sono scavate le nicchie che custodiscono le statue seicentesche di San Nicola, San Filippo e San Giovanni.

L’interno, a sua volta, è diviso in tre navate da colonne sormontate da arcate a tutto sesto, mentre nella collegiata sono custodite preziose opere di scultura e pittura rinascimentali, tra cui il fonte battesimale in pietra, sorretto da quattro putti danzanti, la statua lapidea di San Michele di Stefano da Putignano e i due altari settecenteschi, uno ligneo della Pietà e uno marmoreo di San Rocco.

Dalla navata sinistra della chiesa si accede alla cripta dedicata al S. Legno della Croce.
Sulla stessa navata, è possibile ammirare l’altare dedicato alla Madonna di Costantinopoli, eretto nel 1614.
L’opera mostra la vergine a mezza figura mentre allatta il bambino che la fa appartenere al tipo iconografico della Vergine Galaktotrophousa (allattante) e rappresenta un caso unico.
Non si rinviene in Puglia un altro esempio di Madonna di Costantinopoli che segua tale tipo iconografico, salvo in pochi esemplari di affresco.
Nel secolo scorso, la Chiesa Matrice ha subito diversi interventi conservativi, tra cui nel 1990 quelli riguardanti il tetto ed il matroneo.
Nel corso dei secoli, la Chiesa si è arricchita di numerosi arredi sacri quali statue, dipinti, altari e cori.

La Chiesa Matrice, definita un gioiello del rinascimento Adriatico incrocia perfettamente arte, fede e storia tanto da attrarre ed affascinare, ancora oggi, studiosi e visitatori di tutto il mondo.

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